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C'è una sorta di delicata reticenza in molte opere di Teresio Polastro: egli dà indizi, ombre, impronte. In questo modo la pittura libera le cose dai particolari per cogliere l'essenziale.

In un'altra direzione di ricerca Teresio si concentra con un senso di rispettosa sorpresa sulle piccole cose comuni, trascurate, che acquistano un misterioso valore.

Nei suoi dipinti vivono anche luoghi di memoria e di desideri. E' l'idea del viaggio.

La tipica composizione a riquadri, una sorta di collage pittorico, disloca luoghi, dà in contemporanea lontananze e primi piani, esprime rapporti tra natura e interiorità.

 

Francesco De Bartolomeis

 

 

La tensione è sempre forte, anche perchè la rivelazione è incerta, oscurata da sbarramenti d'ombra (la luce è al di là dei profili), s'inceppa negli spessori, nelle opacità delle materie interposte, si rompe nelle schegge, si scompagina nei percorsi di assestamento; certi "paesaggi" di Teresio Polastro oltre che essere convincenti immagini pittoriche sono immagini della pittura.

 

Pino Mantovani

 

 

Allievo di Filippo Scroppo, Teresio Polastro elabora un discorso impreziosito dalla luce atmosferica che s'insinua tra le zone di colore esaltando il ritmo compositivo. E così una giornata di pioggia o dei frammenti di paesaggio costituiscono l'essenza di un'esperienza permeata da un sottile lirismo, da una interiore capacità di definire i propri sentimenti.

 

Angelo Mistrangelo

 

 

Si tratta, in effetti, di dipinti dal segno fortemente e poeticamente materico. Teresio Polastro è un informale lirico, dalla forte gestualità pittorica, come nel caso di Dando l'oblio come l'antico fiume, opera in cui si assiste a un espressivo gioco di contrappunti.

 

Paolo Levi

 

 

Questa è la novità che stupisce ed intriga, nella recente pittura di Teresio Polastro: l'allusione a racconti di viaggi, più fantasticati che realizzati. Una sorta di metafora della vita, l'andare senza conoscere la meta. Questi quadri sono una sorta di appunti di un viaggio mentale alla ricerca di un altrove.

 

Giovanni Cordero

 

 

Lo scambio degli sguardi col cielo ha indotto Teresio Polastro a scrutare e riprodurre sulla superficie pittorica I capricci della luna, per un gioco di speculare curiosità. Lo spazio polidirezionale, spezzato in inquadrature che guadagnano vortici alle tenebre, accentua la sensazione di instabilità che l'astro lascia incombere, mentre il tacito accordo dei colori alterati incoraggia il dubbio. Contro ogni aspettativa, è forse una minaccia all'incostanza della realtà sublunare, quella che il satellite proietta sulla terra addormentata nei suoi rimorsi.

 

Antonio Musiari

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